MEMORIAL "ROBERTO LORENTINI"

Roberto Lorentini, medico aretino classe 1954, è una delle 39 viittime della tregedia dello Stadio Heysel. Insignito proprio per il comportamento tenuto in occasione della tragica scomparsa, in cui si sacrificò nel tentativo di salvare un connazionale, della Medaglia d'Argento al Valore Civile, è rimasto vivo nella memoria degli aretini grazie all'instancabile prova del padre Otello prima, fondatore dell'Associazione Familiari delle Vittime dell'Heysel, e del figlio Andrea, che ha portato avanti l'opera del nonno.
Quando perciò due vecchi amici di Roberto, Piero Bacci e Sergio Papini, divennero dirigenti della società Santa Firmina e con l'avvicinarsi dei due figli di Roberto, Andrea e Stefano, alla pratica calcistica, si fece largo l'idea di intitolare un torneo alla memoria di Roberto Lorentini che coinvolgesse la categoria Giovanissimi e che si svolgesse in quell'impianto che anche i suoi figli frequentavano; nacque così nella stagione 1996-97 con l'apporto e il sostegno fondamentale della FIGC aretina il 1° Torneo Regionale Memorial "Roberto Lorentini".
Da quella prima edizione sono passati quasi trent'anni, con il torneo divenuto un punto di riferimento imperdibile per l'annata calcistica provinciale e momento di ricordo collettivo di quanto accaduto; è apparso pertanto ovvio che la nuova realtà creatasi a luglio 2023 integrasse e valorizzasse quanto più possibile quest'occasione, organizzando così una 26° edizione del Torneo che, rinnovata e distribuita sui due impianti di Santa Firmina e Luciano Giunti, viene impreziosita dalla partecipazione dell'A.S. Roma oltre che di tutte le principali compagini del territorio.

Roberto Lorentini è stato vittima innocente della violenza umana come tante altre migliaia di persone che la storia ci ricorda. Noi non vogliamo fare di Roberto un eroe nazionale, ma vogliamo con la manifestazione che ogni anno organizziamo, far vivere la memoria nel ricordo di un medico nostro amico, che non ha esitato minimamente un attimo, anche in condizioni di pericolo per la propria vita a soccorrere direttamente un altro essere umano, per salvargli la vita pagando con la propria tale gesto. Ragazzi, se leggerete queste mie poche righe saprete che Roberto era un giovane medico che lavorava nell'ospedale di Arezzo con grande passione e capacità professionale, ma aveva nel sangue una grande passione, quella per il calcio. Proprio questa grande passione lo portò ad andare a vedere la finale Juventus - Liverpool (coppa dei campioni) che si svolse a Bruxelles, la sera del 29 maggio 1985. E fu in questa maledetta gara che i tifosi del Liverpool ubriachi scatenarono la tragedia nella quale morirono 39 Italiani. La storia ci ha documentato che Roberto, vedendo una persona priva di coscienza non esitò a tentare di rianimarla. Durante tale tentativo fu travolto a sua volta e soffocato. Per tale gesto gli è stata conferita la medaglia d'argento alla memoria al valor civile. La manifestazione alla quale voi parteciperete attivamente nel mese di maggio, è sì nel ricordo di Roberto ma in particolare vuole trasmettere a voi nuove generazioni il gesto di Roberto. Tale gesto deve essere conosciuto e coltivato, in maniera che diventi un antigene atto a combattere ogni forma di violenza. lo spero che da questa manifestazione, a cui parteciperete attivamente e non solo, possiate trarre questo insegnamento. È il nostro messaggio e quello di Roberto. Il pensiero antiviolenza è non parlare della violenza stessa giusto per non enfatizzarla, ma parlare di amore; amore per lo sport, per il prossimo, per tutto ciò che ci circonda e forse l'amore è veramente l'antidoto per debellare ogni forma di violenza. Voi pensate a Roberto che per amore verso il prossimo ha donato la propria vita. Questo era il dott. Roberto Lorentini e noi lo vogliamo ricordare così, come era.

Piero Bacci